Scritto da 6:58 am Italia, Attualità

Strategie contro la siccità: piani di emergenza e futuri in Sicilia

Palermo (lunedì 13 maggio 2024) – Nonostante le recenti piogge, la Sicilia continua a navigare in una situazione critica di emergenza idrica. Con l’avvicinarsi dell’estate e scorte idriche al minimo, la regione si trova a fronteggiare una grave siccità. Il direttore della Protezione Civile, Salvo Cocina, ha condiviso le misure attualmente in atto e i piani futuri per gestire la crisi.

di Davide Lettera

Le precipitazioni recenti sono state inferiori alle attese e non sufficienti a mitigare la crisi, come evidenziato dai picchi isolati sui monti Sicani. “Speriamo in fenomeni più consistenti, ma lo stato di emergenza persiste”, ha dichiarato Cocina.

La risposta alla crisi include un piano emergenziale inviato a Roma, richiedente 46 milioni di euro per interventi immediati, che comprendono la rigenerazione di pozzi esauriti e la riattivazione di pozzi dismessi. “Alcuni di questi pozzi erano stati abbandonati per costi elevati o perché in passato gestiti dalla mafia”, spiega Cocina.

Per quanto riguarda le infrastrutture, il problema principale rimane la perdita d’acqua dalle reti idriche, con piani in corso per migliorare le interconnessioni tra diverse aree della regione.

A breve termine, la Protezione Civile prevede di realizzare interventi per un valore di 20 milioni di euro, esterni al piano da 46 milioni, per affrontare le necessità più urgenti. “Stiamo anche programmando una seconda fase, con una promessa di ulteriori finanziamenti nazionali dopo l’uso dei primi 20 milioni”, aggiunge Cocina.

Un focus particolare è posto sui dissalatori, con piani per riattivare impianti in disuso a Porto Empedocle, Gela e Trapani, sfruttando tecnologie più economiche rispetto al passato. “Useremo le infrastrutture esistenti per integrarle nei nuovi sistemi”, spiega Cocina, indicando che i dissalatori riceveranno un investimento di 90 milioni di euro dai fondi europei.

Guardando al futuro, la regione mira a superare la crisi attuale con la creazione di laghetti collinari e il rifacimento delle dighe, iniziative incluse in un piano da oltre 800 milioni di euro gestito dal commissario Dell’Acqua.

Nel settore agricolo, dove la disponibilità d’acqua è ridotta al 25% della capacità delle dighe, sono state imposte limitazioni ai prelievi. “Per l’agricoltura sono necessari interventi specifici dai ministeri competenti”, sottolinea Cocina, con l’Assessorato all’Agricoltura che ha già richiesto proroghe e deroghe per i finanziamenti comunitari.

La sfida della burocrazia viene affrontata con procedure semplificate per garantire una spesa rapida ed efficace dei fondi. “Sarà dura, ma sulla gestione della siccità abbiamo le idee chiare”, conclude Cocina, sottolineando il forte impegno verso una gestione proattiva e strategica della risorsa idrica in Sicilia.

Condividi la notizia:
Last modified: Maggio 13, 2024
Close