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California sospende progetto di geoingegneria per possibili rischi sulla salute

Esteri (giovedì 16 maggio 2024) – Ad Alameda, nei pressi di San Francisco, i funzionari locali hanno ordinato l’interruzione di un esperimento di geoingegneria iniziato nell’aprile scorso. Il progetto, condotto da ricercatori dell’Università di Washington, mirava a rendere le nuvole più riflettenti per ridurre il calore solare. L’esperimento prevedeva l’irrorazione di minuscole particelle di sale marino dalla USS Hornet, una portaerei dismessa attraccata nella baia di San Francisco. Tuttavia, la città di Alameda ha fermato il progetto citando possibili problemi di salute per la popolazione.

di Davide Lettera

Il progetto, parte del CAARE (Coastal Atmospheric Aerosol Research and Engagement), è stato avviato il 2 aprile e rientra nelle tecnologie di Solar Radiation Modification (SRM). Queste tecniche di geoingegneria sono considerate controverse per il loro impatto potenzialmente invasivo e le conseguenze sconosciute. Gli organizzatori avevano mantenuto segreto l’esperimento per timore delle proteste degli attivisti.

Il personale cittadino sta lavorando con consulenti biologici e di materiali pericolosi per valutare la sicurezza ambientale dell’esperimento. Sarah Henry, responsabile della comunicazione dell’amministrazione cittadina, ha annunciato che il consiglio comunale si riunirà il 4 giugno per discutere la questione. L’esperimento potrebbe essere definitivamente fermato o autorizzato a proseguire.

Nonostante l’amministrazione Biden finanzi ricerche su interventi climatici, tra cui la SRM, la Casa Bianca ha preso le distanze dallo studio californiano, affermando che il governo degli Stati Uniti non è coinvolto nell’esperimento.

Greg Goldsmith, decano associato presso la Chapman University, ha sottolineato che il progetto CAARE non menzionava i potenziali impatti ecologici. David Santillo, scienziato senior di Greenpeace International, si è detto scettico sulle modifiche alla radiazione solare, temendo conseguenze imprevedibili sui modelli climatici. Sarah Doherty, scienziata atmosferica presso l’Università di Washington, ha ammesso che potrebbero esserci effetti collaterali, come cambiamenti nei modelli di circolazione oceanica e nelle temperature, che potrebbero danneggiare la pesca e alterare i modelli delle precipitazioni.

Critici e attivisti avvertono che la geoingegneria potrebbe incentivare a non modificare i sistemi di produzione e sfruttamento insostenibili, cercando di risolverne solo gli effetti nocivi senza affrontare le cause alla radice.

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Last modified: Maggio 16, 2024
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